Arriva per tutte le imprese in appalto e subappalto il badge digitale di cantiere, una tessera di riconoscimento per i dipendenti dotata di un codice univoco anticontraffazione e collegata alla piattaforma per le politiche attive Siisl. Lo prevede il decreto «Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile» approvato martedì 28 ottobre dal Consiglio dei ministri.
Come funzionerà:
«Al fine di garantire la tutela della salute, della sicurezza e dei diritti dei lavoratori», tutte le imprese edili in regime di appalto e subappalto pubblico o privato, «sono tenute a fornire ai propri dipendenti la tessera di riconoscimento - corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro che deve contenere anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione - dotata di un codice univoco anticontraffazione», si legge nel testo. La tessera, «utilizzata come badge recante gli elementi identificativi del dipendente, è resa disponibile al lavoratore, anche in modalità digitale, tramite strumenti digitali nazionali interoperabili con la piattaforma Siisl (Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa)».
Multe raddoppiate per chi non ha patente a crediti
Il decreto prevede anche il rafforzamento della patente a crediti per chi lavora nei cantieri. La norma modifica la misura introdotta nel 2024 aumentando la sanzione da un massimo di 6 mila euro ad un massimo di 12 mila euro per «imprese e ai lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili»
Prevenzione molestie sul lavoro
Il decreto si propone anche di rafforzare la prevenzione delle molestie sul lavoro, modificando il decreto del 2008 e aggiungendo, tra le misure generali, anche «la programmazione di misure di prevenzione di condotte violente o moleste nei confronti dei lavoratori come definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 62».
Il ruolo dell’Inail
Il decreto autorizza l’Inail a rivedere le aliquote e i contributi in agricoltura a partire dall’1 gennaio 2026, collegandoli all'andamento infortunistico, nonché la possibilità di destinare risorse a progetti di investimento e formazione per la sicurezza nelle piccole e medie imprese.